Ci svegliamo con il CALDO. Si sta male… non siamo più abituate a questo
calore di prima mattina. Ci prepariamo tutti insieme e via, si parte verso la
zona dei meccanici per dare un aggiustino alla macchina di Consuelo. Come dice lei,
si tratta di un mondo a parte: interessantissimo ed allucinante allo stesso tempo. Si vedono
cose impossibili da descrivere e impossibili anche solo da concepire ;)
Dopo questa esperienza unica nel suo genere decidiamo di
recarci in banca dove ci aspettano i casini burocratici. Con sorpresa però
vediamo che per la prima voltanon c’è nessuna sorpresa!! I soldi ci sono e riusciamo
per la prima volta a prelevare senza 800 casini. Per pranzo ci troviamo in un
locale che si chiama Simba, molto gettonato in questa città. Abbiamo infatti
appuntamento con Mario, il ragazzo di origine messicane, che però di fatto è
americano, che ha svolto uno stage a Perugia per cui parla bene l’italiano…
ecco, ci troviamo e parliamo un po’ di come è andato l’ultimo -stressante-
periodo. Prima di salutarci facciamo un
giro in un nuovissimo palazzo li accanto e scopriamo una piccola europa. In
questo edificio ci sono infatti le prime scale mobili del Rwanda e il marito di
Consuelo si sente a disagio nel salirci non avendone mai viste!
Scopriamo però un po’ di Africa anche in questo modernissimo posto: mentre saliamo e scendiamo con un ascensore di vetro (vista stupenda) ci accorgiamo che i numeri che premiamo non corrispondono a quelli che reali: Schiacciando il piano terra finiamo al -2 in una zona scantinata ci mettiamo un po’ nel ritornare a quello effettivamente voluto!
Scopriamo però un po’ di Africa anche in questo modernissimo posto: mentre saliamo e scendiamo con un ascensore di vetro (vista stupenda) ci accorgiamo che i numeri che premiamo non corrispondono a quelli che reali: Schiacciando il piano terra finiamo al -2 in una zona scantinata ci mettiamo un po’ nel ritornare a quello effettivamente voluto!
Dopo aver fatto un altro giretto per la città abbiamo
riaccompagnato Alain a casa, che poverino a stare in giro con tre donne stava
impazzendo. Prima però abbiamo fatto tappa in un negozio di bidoni per l’acqua.
Infatti a casa non ce né e bisogna arrangiarsi con quelli… Per evitare di
farceli rubare dal pick-up noi due giovincelle ci siamo fatte il viaggio dietro
con i bidoni pronte a proteggerli da eventuali malintenzionati. Si è trattata
di un esperienza divertente anche perché a Kigali alla gente non capita spesso
di vedere delle bianche in un rimorchio per cui avevamo una fila di moto taxi
che ci seguivano ridendo.
Nel tardo pomeriggio ci rimettiamo in marcia e partiamo
verso l’Hotel Milles Collines, quello
del film “Hotel Rwanda” più precisamente. Ci mettiamo un bel po’ nell’arrivare
perché ci perdiamo sulla collina della casa del presidente. Le guardie ci avranno
visto passare 20 volte con il nostro pick-up dai mille rumori anomali…già bello
che non ci hanno arrestate. Finalmente arrivate a destinazione abbiamo notato
di come l’ingresso di questo albergo sia rimasto sempre lo stesso e la
sensazione di passare da li era strana…
all’interno però è cambiato tutto: l’arredamento è super lussuoso e qualsiasi
cosa si voglia bere o mangiare costa tantissimo!
Per cena andiamo in un altro albergo dotato di una terrazza
SUPERBELLISSIMA con una vista su tutta la città e con prezzi più moderati
rispetto all’altro.
Stanchi morti della giornata arrivati a casa sveniamo
praticamente a letto!
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