lunedì 14 dicembre 2015

GIORNO 88: Viaggio epico verso Kigali



Alle 6 siamo pronte per partire, salutiamo ancora chi è in giro a quell’ora e aspettiamo Consuelo che dopo un po’ (ritardo africano) arriva J
In macchina ci sono anche due ragazze di Nkanka che vedendo la sera prima Consuelo preparare l’auto hanno chiesto un passaggio fino ad un pezzo per cui partiamo SCHIACCIATISSIME.
Dopo 25 minuti,  in curva, troviamo un pick-up praticamente fermo. Giustamente si decide di sorpassare ma SORPRESA: polizia. Multa di 25'000 franchi rwandesi per sorpasso su linea continua. Volevano ritirare i documenti di guida della Consuelo (per riconsegnarli al momento del pagamento) ma spiegando loro che doveva restare una settimana a Kigali, e senza patente sarebbe stato problematico, hanno deciso di tenersi solo la carta gialla della macchina.
Butare:  altro posto di blocco della polizia. Chiedono la carta gialla! A quel punto bisogna raccontare la storiella di quanto successo un paio di ore prima. Ci scoppiano a ridere in faccia e decidono di accontentarsi dei documenti rimasti. Per fortuna niente multa!! Sono terribili qui…
Dopo aver visto la collina dell’università, ENORME e bellissima, andiamo al Museo delle storie naturali. Osserviamo con attenzione tutto e troviamo interessantissimo  scoprire le origini di quanto vediamo quotidianamente attorno a noi. Dopo questa tappa culturale ci dirigiamo verso le scuola privata di Elena Guerra. Infatti, per conto di un’amica un tempo residente in questa nazione, dobbiamo scoprire se un bambino orfano  si trova ancora in questo istituto. Infatti la ragazza lo aiuta finanziariamente nel completare gli studi. Incontriamo una suora che ci conferma che il bambino si trova li, che è bravo, diligente e ben integrato … Perfetto!
PAUSA PRANZO ..a differenza di Cyangugu l’attesa è di 15 minuti e non di 2h. Ci sentiamo spaesate.
A Nyanza decidiamo di fare una seconda tappa culturale: la casa del Re.  Visitiamo la dimora degli ex coloni belgi ma essendo domenica (come al museo di Butare) ci tocca iniziare a fare la visita da soli perché il personale non ha voglia di lavorare. Ci troviamo in questa casa dei belgi e iniziamo a ridere e commentare l’arredamento (riprodotto). Infatti dalle foto appese al muro cerchiamo le differenze con i mobili attuali. Sarà il caldo o un qualche colpo di sole ma ridiamo come delle matte. Usciamo dal cortile e ci dirigiamo verso le mucche sacre. Hanno delle corna immense e con forme diverse. La ragazza che ci raggiunge per spiegarci le mucche inizia con il dire “guardate come si muovono con eleganza”. Al che la Consuelo  in italiano dice “ma cosa stai dicendo rimambita è una vacca come tutte”. Scoppiamo a ridere di nuovo e non ce la facciamo più a smettere. Quando la mucca ci raggiunge la tentazione di farle una foto è forte ma non abbiamo pagato per poterle fare per cui niente… Ad un tratto la mucca si volta di scatto un corno arriva addosso a Consuelo che grazie a dei super riflessi fa in tempo a fare un balzo all’indietro.
A quel punto il guardiano delle mucche ci fa la tipica canzone che solitamente l’uomo fa alla donna durante il momento della dote dopo di che ci dirigiamo a vedere le capanne (riprodotte) tipiche rwandesi di un tempo (rotonde e di paglia).
Finalmente dopo questa visita ci torniamo in auto verso Kigaliiiii… altre ore di auto. Alle 17.30 finalmente arriviamo. Abbiamo anche avuto fortuna perché ha piovuto solo 15 minuti.
A Kigali, in pieno traffico-caos-persone ad un tratto fuori di un palazzo pieno di persone vediamo due ragazzi che vogliono attraversare, evidentemente ubriachi. Quello con la bicicletta vedendoci si blocca di colpo mentre che quello dietro non guardando nemmeno si immette in mezzo alla strada e 3-2-1 BUM, preso in pieno con lo specchietto. Vedendo il tizio sta bene, e che anzi, probabilmente non si è nemmeno accorto visto il tasso alcolemico iniziamo a ridere come delle matte.  Al di fuori intanto tutto il “pubblico” del bar, notando che siamo delle bianche, iniziano a ridere tantissismo  pure loro gridando “Le AMAZUNGO HANNO INVESTITIO IL TIZIOOOOO… HAHAHAAH”.
Già era una giornata propensa alla risata continua, dopo questo episodio non riusciamo più a trattenerci.
Decidiamo che dopo una giornata come questa ci potavamo meritare una V-E-R-A pizza in un V-E-R-O ristorante italiano: Sole Luna. Ce la gustiamo fino all’ultima morso, dopo di che il sonno prevale e arrivate a casa dopo circa 3 minuti cadiamo in un sonno profondissimo fino al mattino successivo. 







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